mercoledì 13 aprile 2011

"Ma non è vero che i neri puzzano!"

Quel giorno Aziz non doveva lavorare, niente borse, niente fughe dalla guardia di finanza, niente litigi con i gondolieri divenuti ormai un triste rituale quotidiano.
Aziz aveva la passione per i profumi. Anche quando non aveva i soldi per comprarli se ne entrava in qualche profumeria e con la scusa di chiedere informazioni per un eventuale acquisto si profumava usando le boccette di test.
Fin da bambino, in Senegal, aveva sempre amato i profumi anche se lì erano profumi diversi e ora quasi  stentava a ricordarli. Gli mancavano la sua terra e i suoi profumi.
Quel giorno Aziz non doveva lavorare. Si alzò con calma, si mise i vestiti della festa e uscì.
In autobus era seduto vicino una anziana signora e una mamma con il suo bambino.
Ad Aziz piacevano i bambini forse un giorno si sarebbe fatto una famiglia. Sognava di avere tanti figli come suo padre e prima suo nonno e prima... Quante volte la memoria lo riportava alla sua terra, alla sua famiglia, alla sua storia!
Il bambino era vivace e continuava a colpire Aziz con i suoi instancabili piedini. La mamma lo rimproverava ma Aziz disse: ”Signora, non si preoccupi, a me piacciono i bambini”. Il piccolo sorrise ad Aziz e gli si avvicinò cominciando ad annusarlo. "Che gioco mai sarà questo" penso Aziz "non mi era ancora capitato da quando sono in Italia che un bambino mi annusasse...". Mentre ancora formulava questi pensieri il bimbo, con espressione visibilmente stupita, si rivolse alla madre: "Mamma, ma non è vero che i neri puzzano!"
E da qui che comincia la discriminazione. E da qui che comincia il razzismo.

(liberamente ispirato a ciò che è successo ad Aziz su un autobus ACTV a Mestre, 2011)

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