giovedì 9 giugno 2011

Cinquantapercento. Più uno.


Mi chiedo spesso, in questi giorni di frenetica campagna referendaria, chi sarà "quell'unoinpiù". 

Ecco, vorrei proprio essere io "quell'unoinpiù", anzi vorrei che ciascuno si sentisse "quell'unoinpiù". 

"Quell'unoinpiù" che fa la differenza tra partecipazione e indifferenza, tra rassegnazione e voglia di cambiare.

Perchè il referendum è uno straordinario strumento di democrazia che dobbiamo usare per riprenderci il diritto di decidere su ciò che ci appartiene.

Perchè acqua ed energia sono beni comuni e non ci deve essere delega nella loro gestione ma voglia di partecipazione.

Perchè vorrei che le mie nipotine di 9 mesi, Irene&Sofia, potessero crescere in un mondo più pulito, più giusto, più a misura di donna e di uomo. Un mondo più uguale per tutti.

Mentre non vorrei che qualcuno si ritrovasse ad essere quel "meno uno" che pensando che tanto è lo stesso, che comunque non cambia niente, che tanto la politica è tutta uguale, non solo si auto-assolvesse dalle proprie responsabilità ma, spogliandosi dei panni di cittadino, si ritrovasse cucito addosso il triste abito del suddito.

Perchè spero che da qui si rimetta in moto un nuovo modo di pensare e di fare politica e un giorno vorrei semplicemente poter dire "anche io c'ero!".

Allora buon voto a tutti!

fra

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